A Barbarella
Featured

A Barbarella

Ho steso questa città, le sue luci ambigue, umide sotto i tuoi piedi. E tu non hai cercato sepoltura, nessuna lapide, alcuno che raccontasse di te. Di quando ti sei ritirata qui perché la salsedine fa bene all’anima, e io ti nutrivo. Comparivi su quel pianerottolo e cercavo di guardare oltre i veli che indossavi senza cura, oltre la porta blindata.  Mi chiedevo della salsedine e della tua solitudine. Della tua bellezza.

Ti ho cercato nei ricordi di molti, ho percorso i corridoi che conducono alla porta del mare così come a quella di Amleto. Porte chiuse, che avrei voluto abbattere.
Ti ho vista abbracciata a un musicista pazzo, in tv o in un locale, mentre immergevi nell’acqua gelida senza patire freddo o fatica, tesa nel guizzo del tuo corpo di Venere.
Nessuno ha voluto raccontarti, nessuno ha avuto il coraggio di donarti un sepolcro. Il Conte Wardal si finse prodigo ma fu solo un “Turbamento”, il primo e ultimo atto di un mai esistito teatro trasgressivo internazionale. Il Belli era gremito, esibiva un androgino ma erano tutti in ansia per l’altra metà: per te, che avvolta in quella tunica bianca, interpretavi il ruolo dell’anima. Applaudivano e piangevano quei poveretti, mai saggi di tanta purezza.

Talvolta torno a guardare quell’attico: si affaccia serio sulla strada dal prospetto delle case popolari. Sono vecchio oramai, non consegno più pizza a domicilio e tu non sei più lì, seminuda e candida, dietro quella porta blindata che avrei voluto abbattere. Il tempo ci ha strappato via da quegli incontri ma nulla è finito, nulla hanno ancora raccontato di te.

È così che faccio di questo silenzio un’arte e con l’aiuto della notte spingo altrove le paure: tornando con la mente al tuo corpo sinuoso e candido, immerso nelle piaghe dell’acqua gelida. È così che ho cercato ancora la scintilla, lo sguardo austero del nostro mare, un ramo ossuto trasportato via dalla corrente, lontano dalla paura d’amare.

A Barbarella (Virna Aloisio Bonino, donna e attrice. Torino, 28 maggio 1963 - Ostia, 3 dicembre 2015) 

 

Related Articles