Se a TerraNullius siamo soliti celebrare il 2 novembre con i nostri brevi epitaffi dei Mai Morti, ci teniamo a raccontare la tradizionale forma poetica delle Calaveras Literarias, che hanno radici profonde nella cultura e nell'identità del Messico. Si tratta di poesie satiriche e umoristiche create appunto come parte delle celebrazioni del Dia de Muertos.
Il Dia de Muertos è una ricorrenza che si celebra in Messico il primo e il due di novembre, e come facilmente intuibile dal nome ha lo scopo di onorare i defunti. È una festa di origine precolombiana che combina elementi indigeni con le tradizioni cattoliche importate dai conquistadores spagnoli.
Precisiamo che l'atmosfera delle giornate è ben diversa dal corrispettivo giorno dei morti a cui siamo abituati in Europa, per non parlare dell'Halloween americano. Il Dia de Muertos è al contrario una celebrazione allegra e si svolge fra coloratissime maschere allegoriche, sfilate per le vie delle città, balli e canti, con l'onnipresente richiamo ai variopinti scheletri ballerini e ai teschi, i calaveras, che compaiono in molteplici forme, dalle maschere ai dolcetti.
Secondo la credenza popolare in questo giorno è possibile ricongiungersi con i propri morti, così le famiglie messicane si riuniscono per ricordare i loro cari defunti, visitano le loro tombe, costruiscono altari commemorativi e preparano offerte votive con cibo e oggetti personali.
In questo contesto trovano spazio anche le cosiddette calaveras literarias, brevi componimenti grotteschi e ironici spesso utilizzati per aiutare a creare un'atmosfera vivace e serena mentre si onorano i trapassati.
Le origini di questi epigrammi in rima risalgono anch'esse al periodo precolombiano, tuttavia il loro aspetto attuale ha subito significative influenze spagnole, creando una forma letteraria distintiva che combina elementi indigeni ed europei.
Durante il periodo coloniale, fra le altre cose, la chiesa cattolica cercò di eradicare le tradizioni locali sostituendole con le celebrazioni cristiane e, pure se questo intento non si realizzò, si arrivò comunque alla fusione delle due culture.
Le calaveras literarias iniziarono a guadagnare popolarità durante il periodo post-coloniale, arrivando a diventare parte integrante della cultura messicana. L'autore più famoso e da sempre riconosciuto come tale fu José Guadalupe Posada, un illustratore del diciannovesimo secolo noto per le sue rappresentazioni caricaturali di scheletri umani, le calacas. Queste divennero icone culturali e furono spesso utilizzate in vignette satiriche che si sono poi evolute, in forma scritta, nelle calaveras literarias, delle quali in sostanza Posada è ritenuto il padre, poiché le sue illustrazioni e il suo approccio alla satira influenzarono notevolmente questa forma di espressione.
Le incisioni di Posada di scheletri vestiti in modo pittoresco e coinvolti in varie attività rappresentarono un'evoluzione importante in un'epoca in cui il Messico era attraversato da profondi cambiamenti culturali e politici, e. molti giornali presero a pubblicare poesie satiriche che rappresentavano personaggi famosi o politici come fossero scheletri o teschi. Questo tipo di componimenti furono accolti dal favore del pubblico fino a divenire parte integrante del Dia de Muertos.
Uno delle creazioni più iconiche di Posada è la Catrina, diventata una delle maschere più popolari del Dia de Muertos.
Con il passare del tempo le calaveras literarias hanno continuato a evolversi, spaziando su una vasta gamma di argomenti, dalla politica alla cultura popolare. Le poesie possono variare in tono, da satirico e umoristico a più riflessivo e commovente. Oggi sono comunemente pubblicate in occasioni speciali durante il Dia de Muertos e sono spesso utilizzate per esprimere critiche sociali o commentare gli eventi attuali.
Le caratteristiche distintive di questi epigrammi sono infatti l'uso degli scheletri, l'umorismo nero, la metrica e la rima, ma anche la satira, prendendo di mira istituzioni, politici e celebrità, ironizzando su figure popolari e puntando all'attenzione del pubblico per cercare di esprimere opinioni politiche in maniera originale e diversa dal solito.
Calaveras Literarias in onore di Gabriel García Márquez, Juan Rulfo e Octavio Paz.,
Le calaveras literarias sono dunque una forma di espressione letteraria pressoché unica che fonde leggerezza, inventiva, umorismo e tradizione culturale. Queste poesie rappresentano un modo certamente particolare di onorare i defunti, come pure di commentare la vita quotidiana, la politica e la cultura messicana.
Nel nostro piccolo, abbiamo provato a cimentarci nella composizione, omaggiando due figure archetipiche assai care a noi di TN.
Calavera per il Poeta Cieco e la Ballerina Zoppa
Nel mondo dell'arte, un duo speciale e ardito,
un poeta cieco e una ballerina zoppa, nel loro attrito.
Lui intrecciava versi che toccavano il cuore,
mentre lei danzava con passione e fervore.
Nella sua oscurità, il poeta vedeva le parole,
dipingendo paesaggi con i versi, senza vedere.
La ballerina, zoppa nei passi ma piena di grazia,
creava una danza che gli animi abbraccia.
Insieme, hanno formato un legame che il tempo non spezza,
due anime unite, nonostante il giudizio che superficiale disprezza.
Lui vedeva la passione nel suo ballo, allontanando gli spettri,
e lei ascoltava l'amore nei suoi versi, senza altri sospetti.
Nella festa dei morti, li ricordiamo con affetto,
una coppia di artisti che va oltre il dolore perfetto.
Nella loro unicità, hanno sfiorato la bellezza infinita,
una storia d'amore e danza, che si prolunga inscalfita.