Björn Larsson dice che a volte, per capire un autore, bisogna partire dalle assenze. E aggiunge che in Biamonti, negli occhi e nelle parole di quei personaggi che sembrano fluttuare sulla scoscesa terra ligure o galleggiare sull'acqua, a mancare è la paura. In Attesa sul mare Annick, la moglie dell'uomo che trova l'ingaggio, si stupisce che l'ingaggiato Edoardo – ingaggiato per trasportare un carico di armi nella ex Jugoslavia – sembri non avere paura di niente. Edoardo risponde che paura ne abbiamo tutti, quasi a rassicurare la donna, ma in questa sua affermazione c'è qualcosa di neutro, pare più una costatazione che un'ammissione. E quando qualcuno usa questa parola, paura, è sentimento già invecchiato.